Ho trovato “One Big Union” di Valerio
Evangelisti una lettura quasi necessaria al giorno d'oggi. In questo
romanzo si possono trovare elementi di storia di quel movimento
sindacale nato negli USA del primo novecento conosciuto come
Industrial Worker of the World, sorto dalle ceneri del più
elitario Knights of Labour. Questo
nuovo tipo di sindacato era aperto a qualsiasi tipo di lavoratore,
compresi i migranti non regolari, a quei tempi completamente
indifesi. Tutti i lavoratori erano considerati uguali per
quell'organizzazione qualsiasi mansione svolgessero e la parola
d'ordine era: An injury
to one is an injury to all ( Un torto a uno è un torto a tutti).
Come scriveva Mario Tronti:
“ai capitalisti fa
paura la storia degli operai, non fa paura la politica delle
sinistre. La prima l’hanno spedita tra i demoni dell’inferno, la
seconda l’hanno accolta nei palazzi di governo“.
Robert
W. Coates è un giovane meccanico americano decisamente razzista e
nazionalista con l'ossessione del mito della famiglia. Agenzie
private al soldo di corporazioni padronali (da una di queste nascerà
in seguito l'FBI), lo assumono con lo scopo di infiltrarlo
all'interno dei vari movimenti sindacali ed operai. La vicenda che si
sviluppa per oltre un cinquantennio da fine ottocento fino agli anni
trenta del novecento è veramente avvincente e coinvolgente.
Consiglio la lettura a chi ama il romanzo storico ma anche a chi ama
il noir.
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