“Noi saremo tutto”
pubblicato qualche anno fa, in realtà è la logica prosecuzione di
“One big Union”. Questa volta le lotte sindacali si spostano nei
porti di Seattle, San Francisco e New York. La vicenda si sviluppa
dagli anni venti per oltre trent'anni e il protagonista, Eddie Florio,
italoamericano laido e corrotto che proprio sullo sfruttamento degli
operai portuali ha fondato la sua fortuna, ci accompagna in una
minuziosa ricostruzione dei fatti e personaggi storici che trova
nelle descrizioni metaforiche la sua vera forza espressiva.
Evangelisti sembra non voler fare prigionieri, l'America che ci
descrive sembra senza speranza di salvezza e redenzione, incatenata
alle medesime contraddizioni che stanno alla base della sua stessa
creazione. Corruzione, tradimenti, razzismo, femminicidio, tutto
concorre alla disgregazione di una società che tocca il suo culmine
nella caccia alle streghe comuniste. Eddie Florio si muove a suo agio
in questo lerciume di cui lui è parte integrante, misogeno e
violento, incapace di provare sentimenti, sarà debole con i forti e
sadico con i deboli specie se immigrati. Una lettura scorrevole per
un tema impegnativo, quasi una storia epica come l'avrebbe raccontata il
grande Sergio Leone. Consigliatissimo.
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