mercoledì 16 gennaio 2013

Don DeLillo - I nomi

"E' questo ciò che portiamo al tempio, non preghiera o canto o agnelli sgozzati. La nostra offerta è il linguaggio"
D.DeLillo "I nomi" (p.380)

"I Nomi" è forse uno dei romanzi meno noti di Don DeLillo eppure anche questo volume pubblicato nel 1982 contiene spunti di riflessione decisamente attuali. Un analista di rischi, James Axton, lavora per una società di assicurazioni. Atene alla fine degli anni 70 è la sua base operativa e allo stesso tempo la piattaforma di partenza di un viaggio verso oriente, le iscrizioni, i codici, i dialetti arabi, il sanscrito. Gli anni sono quelli della rivoluzione islamica, crisi energetiche e azioni terroristiche di varia matrice, rendono poco chiare ed incerte le informazioni sempre più importanti per un occidente che comincia a testare una qualche forma di controllo globale .Sono le relazioni tra persone e luoghi fisici e le complesse interazioni che ne risultano a rendere la lettura decisamente avvincente. I luoghi sono descritti con una precisione davvero maniacale, e posso dirlo con discreta sicurezza avendo visitato più volte le località greche citate nel testo. La trama "gialla" è il vero espediente a cui DeLillo ricorre per poter sviluppare questa sua incredibile indagine sul potenziale oscuro del linguaggio e, seguendo la pista di una misteriosa setta che pratica omicidi rituali ci conduce gradualmente alla comprensione delle origini stesse della comunicazione . Direi che non è davvero poco al giorno d'oggi che ci si interroga sulle nuove forme di linguaggio che sembrano nascere quotidianamente all'interno della rete. L'autore sembra intuire che nella dispersione del linguaggio, nella sua disgregazione esiste un vero pericolo, che a mio modo di vedere si potrebbe chiamare "omologazione", ovvero l'incapacità degli esseri umani di riconoscersi come portatori di culture diverse ma correlate. La scrittura sempre densa ed inimitabile lascia segni profondi, le frasi sono pesanti come oggetti. Come sempre DeLillo risulta un precursore. Consiglio la lettura di questo romanzo alle persone che pur non conoscendo l'autore amano leggere libri gialli, potrebbero scoprire un grande scrittore che non abbandoneranno mai più.

"L'alfabeto è maschio e femmina. Se conosci l'ordine esatto delle lettere costruisci un mondo, la creazione. E' per questo che ne nascondono l'ordine. Se conoscerai, creerai la vita e la morte."
D.DeLillo "I nomi" (p.178)

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