domenica 19 maggio 2013

TRE GIORNI E POI L'INFERNO - atto di amore tra generazioni diverse











Siamo andati allo spettacolo messo in scena al teatro Elfo Puccini il 16 maggio con la convinzione di assistere ad una di quelle rappresentazioni tipicamente di taglio scolastico e al contrario abbiamo assistito ad una rappresentazione che è stata realmente un atto di amore tra generazioni diverse. Conoscevamo la grande professionalità degli amici di Extramondo ma onestamente non credevamo possibile un risultato di questo livello. Avendo seguito la genesi del progetto sin dall'inizio, sapevamo delle grandi difficoltà che l'organizzare un lavoro di questo tipo comportava. Il risultato è stato davvero eclatante. Vedere 50 giovanissimi ragazzi per lo più completamente a digiuno di esperienze di recitazione, muoversi sul palco e affrontare dialoghi anche complessi, dimostra la grande qualità del lavoro svolto. Personalmente mi ha molto colpito il parallelismo tra la lapide di piazzale Loreto e il monolito di “2001 odissea nello spazio”, in quanto sono convinto che i simbolismi abbiano il loro valore che si rafforza nel tempo. Infatti è proprio la lapide che serve da imput iniziale per un gruppo di giovani che come tanti passa i suoi pomeriggi per la strada o nelle piazze cittadine di tutta Italia a “cazzeggiare”, in preda alla mancanza cronica di soldi e di stimoli reali. Come i primati del celebre film attingono dal misterioso monolita la coscienza del loro essere, così i ragazzi scoprono dalla lapide l'eccidio di 15 partigiani. Inizia una ricerca metafisica, dove i ragazzi guidati da un mefistofelico Andrea Faciocchi e una bravissima Roberta Romussi, ripercorrono tutta la drammatica vicenda dell'eccidio. Abbiamo parlato di atto di amore che si è realizzato soprattutto alla fine quando i parenti delle vittime invitati sul palco hanno espresso, anche solo nei gesti , tutta la visibile riconoscenza possibile. Realizzato nei riconoscimenti che tutti, interpreti e pubblico hanno omaggiato a Michela Blasi regista e vero motore propulsore dell'intero progetto, di cui ricordiamo questo spettacolo è solo la prima parte. Che altro dire..sembra chiaro che quando i giovani sono stimolati in modo intelligente da persone culturalmente preparate, riescono ad ottenere risultati davvero oltre ogni aspettativa. Quindi segnaliamo anche i meriti della scuola pubblica troppo spesso criticata. Un grazie a tutte le associazioni che hanno partecipato al progetto, ai parenti delle vittime e non ultimo al teatro Elfo Puccini.
p.s.
Il sogno nel cassetto resta di poter vedere realizzato il DVD, perché sarebbe un vero peccato non documentare uno spettacolo dall'alto valore didattico.




2 commenti:

  1. grazie del bellissimo articolo!
    michela

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    1. Tutto merito del vostro lavoro, continuate su questa strada.

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